PEDAGOGIA - "Maestri e allievi" - appunti pagine del libro
MAESTRI E ALLIEVI
LEZIONI E DISPUTE
L’importanza della lettura
Fulcro dello studio:
“lettura“ (lectio)
“disputa“ (quaestio)
= carattere specifico di quel metodo scolastico.
Lettura:
attività principale di apprendimento
Ugo di San vittore → Didascalicon "l’inizio del sapere si trova nella lettura"
Testi:
Prisciano, Donato, Sirio → grammatica
Dicta catonis → narrazioni
Sacre scritture, sentenze di Pietro Lombardo → teologia
Architrave di ogni disciplina → il libro.
Leggere = riconoscere un’autorità.
Argomentazioni → mostrare la coerenza o la deducibilità.
Come si leggeva
Lettura di un testo era assai complessa:
analisi della struttura del testo
suddivisione in parti
ciascuna parte esposta e commentata
Ugo di San Vittore → 3 forme della lettura:
per opera del docente
per opera dello studente
studio personale
La disputa
Compito del maestro di teologia: far lezione, predicare e disputare.
DISPUTA:
momento più importante
segnava il passaggio dall’argomentazione sulla base dell’autorità alla dimostrazioni per mezzo della ragione
inizialmente era breve, poi divenne il momento più importante nel lavoro comune di maestri e allievi
momento di discussione
si cercavano di risolvere i contrasti, gli interrogativi, i passaggi critici di un autore
si fonda sulla dialettica, sull’impiego della ragione nell’argomentazione
Disputa oggigiorno = domani degli allievi che chiedono chiarimenti.
Nel campo della teologia della filosofia → crea un vero e proprio metodo di indagine e d' insegnamento.
Pietro Abelardo:
XII secolo
autobiografia
prime documentazioni
Resoconto delle dispute → trascritto.
Le questioni
Versante letterario → la disputa dà origine ad un genere argomentativo didattico caratterizzato dalla raccolta di questioni all’interno summae.
Summae Theologiae di Tommaso d’Aquino:
capolavoro di architettura intellettuale
composta di quattro parti essenziali: 1. posizione del problema 2. esposizioni di opinioni a favore e di quelle contrarie 3. soluzione del maestro, 4. soluzione dei dubbi a dimostrare che l’opinione scelta in grado di rispondere a qualsiasi interrogativo sollevato
Risposta del maestro → decideva di prendere posizione avanzando un proprio punto di vista.
IL MAESTRO E IL SAPERE
Magister e auctoritas
Evoluzione del ruolo del maestro → pedagogia medievale.
Maestro medievale non era portatore di una visione personale del mondo → si collocava in una tradizione.
Il vero maestro guardava alla sapienza e alla scienza.
Sapere assimilato che comunicava affinché potesse essere conquistato da tutti.
Stupido = maestro che pretende che i suoi lievi sappiano ciò che egli non ha appreso.
Continuo e fedele riferimento alla verità.
Propensione a tener conto delle varie opinioni, disponibilità a disputare con i colleghi, costruire un dialogo con le diverse opinioni = aspetti qualificanti per il maestro al fine di rendere vivo e utile il proprio insegnamento.
Una pedagogia tra dolcezza e severità
Funzione del maestro = oggetto di attente considerazioni.
Maestro → saper dosare dolcezza e severità, benevolenza e rigore.
Pedagogia medievale → uso della punizione corporale.
Cultura monastica aveva alquanto ridimensionato l’uso delle punizioni corporali, consigliandole e addirittura impedendolo.
Anselmo:
*1033 - 1109
si opponeva all’uso delle punizioni corporali
il maestro deve seguire le inclinazioni dell’alunno, permettergli di crescere, svilupparsi, correggendolo e valorizzandone la sua libertà
Pietro Abelardo:
*1079 - 1142
prologo della sua opera Sic et non
il maestro di logica invita gli studenti a trovare la verità mediante la ragione
no adagiarsi sull’autorità
maestro = colui che avvia e introduce il discepolo alla conoscenza della verità
Il maestro secondo Tommaso d’Aquino
Maestro interiore → sviluppo e completamento con Tommaso d’Aquino:
analizza il rapporto maestro discepolo sotto l’aspetto del conoscere
vuole rispondere al problema: “un uomo può insegnare ad un altro uomo?“
sostiene che gli esseri creati posseggano una capacità causativa: gli uomini sono simili a Dio e il loro posto non può essere preso né da Dio né da idee o forme fuori dalla realtà sensibile
nessun uomo può insegnare qualcosa ad un altro individuo
La posizione di Avicenna
La conoscenza dipendeva da un intelletto separato e unico (intelletto agente).
L’azione del maestro è esclusivamente preparatoria e accidentale → lato di conoscenza dipende dall'illuminazione dell’intelletto agente.
Affinità con la dottrina agostiniana dell’illuminazione.
Sostituendo Dio all’intelletto agente la dottrina araba poteva essere accettata anche in ambito cristiano: l’intelletto umano restava passivo ed era in grado di conoscere,dall’illuminazione divina, queste capacità.
L’ azione del maestro sul discepolo ha una funzione preparatoria e stimolatrice.
La posizione di Averroè
Averroè:
*1126 - 1198
non solo l’intelletto agente ma anche quello passivo è unico e separato
scienza e conoscenza sono riconducibili a un’unica intelligenza
unicità dell’intelletto
fondamento del rapporto fra maestro e discepolo = condizione dell’intesa della loro reciproca comunicazione
La risposta di Tommaso
Tommaso riteneva che ogni essere umano fosse da considerarsi come soggetto autonomo.
Rifiuta la tesi che la conoscenza provenga totalmente dal di fuori e che la conoscenza è già tutta nell’animo dell’uomo.
Via intermedia → nel corso di cause esterne interne il fulcro del conoscere.
Preesistono nell’uomo germi di sapere che l’intelletto apprende immediatamente appena entra contatto con l’esperienza sensibile.
Il sapere inizialmente attivo nell’uomo → si tratta di farlo passare dalla potenza all’atto → ciò può venire in due modi:
l’ azione della ragione “inventiva“
attraverso un aiuto esteriore “insegnamento”
Processo di acquisizione del sapere rimane unico → il docente non trasmette il sapere al discepolo, ma lo conduce alla conoscenza.
Paragone tra salute e sapere e tra guarigione apprendimento → ripreso da Tommaso.
Sapere è frutto di un processo intrinseco della ragione → può essere analizzato individualmente oppure con l’aiuto di un maestro.
Nessun maestro può ignorare o andare contro il nome della ragione che è nel discepolo.
Ciò che varia è la conoscenza.
Il rapporto tra maestro e allievo
Tommaso oppone la soggettività attiva e la sua regolarità.
Valore della scienza → richiede che vi sia un unico intelletto.
Si spiega come un uomo possa insegnare a un altro uomo.
Ciò avviene in quanto attua il passaggio che può venire solo nel discepolo, della conoscenza potenziale alla conoscenza attuale.
↓
Il maestro può farlo in due modi:
offre al discepolo gli aiuti o gli strumenti
ordine e ragionamento del discepolo mediante la logica
Maestro condivide con discepolo la conoscenza acquisita → rende per lui più accessibile l’intima conquista della verità.
Egli non è un semplice preparatore, ma può essere causa del sapere dell’allievo.
Rapporto pedagogico tra maestro e discepolo è visto sotto l’aspetto del sapere, del progresso della conoscenza.
IL RUOLO DEL MAGISTER
Da magistri a professores
Tardo medioevo → figura del maestro acquistò una + importanza.
Magister universitario:
uomo di mestiere
svolge una professione
ha competenze e autorità
Maestri di grammatica e di abaco:
proseguirono la loro silenziosa opera di istruzione nei livelli primari
consolidano la propria posizione economica
Professori delle facoltà delle arti e delle superiori facoltà di Teologia, Diritto e Medicina acquisiscono un ruolo ben definito con caratteristiche comuni e prerogative.
Coscienza di un compito che gli era stato affidato.
Insegnare = professione = aver scienza in un determinato campo.
Custode della verità
Magister doveva mantenere uno stretto legame tra la sua attività di ricerca e l’insegnamento → doveva essere competente e autorevole in ciò che insegnava.
Continua ricerca della verità.
Peccato che il maestro poteva commettere → contro la verità.
Compito: non alterare la verità, non menomarla, non offenderla!
Una professione privilegiata
Magister → ruolo sociale.
Ordinamento giuridico:
aveva riconosciuto agli universitari uno statuto speciale
corpo privilegiato
potevano beneficiare di esenzioni ed obblighi personali e patrimoniali
svolgevano funzioni di giudice
autorità nella dottrina e nell’insegnamento
Dignità del magister → grande e rispettata.
Integrità di condotta, competenze e rigore.
In ogni alunno egli può trovare un collaboratore attivo.
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