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SOCIOLOGIA - "Le origini della sociologia" - appunti pagine del libro

LE ORIGINI DELLA SOCIOLOGIA 

 

LE RADICI FILOSOFICHE 

 

Naturalismo e contrattualismo 


Sociologia non è sempre esistita.

 

Sociologia nasce da una costola della filosofia.

 

Prima erano i filosofi che si occupavano di spiegare il funzionamento e le cause dei fenomeni della natura → solo nei secoli più recenti le singole discipline si sviluppano grazie a metodi propri.

 

Auguste Comte:

  • *1798 - 1857

  • Corso di filosofia positiva

  • Francese

  • Termine “sociologia

  • Già da due secoli i filosofi si erano posti il seguente problema: “come è possibile che molti individui si assoggettino alle norme necessarie per vivere in società?”

     Auguste Comte: alle origini della sociologia - Sociologicamente

Dominazione della concezione naturalistica la società umana sarebbe un fatto del tutto naturale.

 

Filosofi del XVII secolo cominciano a vedere che l’uomo è per natura restio a subordinare se stesso il proprio interesse alle esigenze di una collettività.

 

Problema fondamentale della compatibilità tra individui e norme.

 

Contratto sociale tra gli esseri umani via un tacito accordo non scritto stipulato per fissare delle regole di convivenza certe condivise.

 

Questo contratto rende possibile la convivenza tra gli individui, perché si sentirebbero vincolati nei loro comportamenti.

 

L’essere umano non è un animale sociale fin dalla nascita.

 

CONTRATTUALISTI: l’uomo vive originariamente in stato di natura; libero in cui ognuno conduce la propria esistenza singolarmente preoccupandosi solo di soddisfare i propri bisogni.

 

Vita naturale solitaria porta a disagio e difficoltà per la sopravvivenza.

 

Tutti erano esposti alle minacce provenienti dagli eventi naturali dagli animali altri uomini.


Montesquieu e lo “spirito delle leggi”

 

Durante l’Illuminismo lo stato di natura e il contatto sociale non potevano essere eventi reali storicamente avvenuti; erano solo delle ipotesi astratte.

 

Montesquieu:

  • *1689 - 1755

  • Teoria del contratto sociale priva di attenzione per l’evoluzione storica delle culture cerca di spiegare in un solo modo l’origine di tutte le forme di società

  • Analisi più attenta deduce che le società sono molto diverse l’una dalle altre

  • Lo spirito delle leggi → primo tentativo di fornire un’analisi empirica dei fatti sociali

  • È il primo a mettere in rilievo come molti caratteri della società dipendono per esempio dal clima, eccetera

  • Le norme della vita sociale non sono leggi assolute dipendono dal variare delle tante condizioni interne ed esterne che accompagnano la storia della civiltà

     Barone di Montesquieu

Situazione storica e ambientale è da tener presente.


Jean-Jaques Rousseau

 

Jean-Jaques Rousseau:

  • Francese

  • Illuminista

  • *1712 - 1778

  • La storia dell’umanità riunita in società è fatta di disuguaglianze e ingiustizie-di generazione e corruzione rispetto all’iniziale stato di natura-tutti erano a suo avviso libri uguali

  • In amicizia e guerra non sono innate nell’uomo ma sono al prodotto delle disuguaglianze introdotte dalla nascita delle “società civili”

  • E la società che causa i mali più grandi

  • Problema: individuare i criteri su cui fondare una convivenza più equilibrata e giusta

  • Soluzioni: scoprire le norme idonee per evitare la completa corruzione delle società

File:'Portrait of Jean-Jacques Rousseau' by François Guérin.jpg - Wikipedia 

 

IL CONTESTO STORICO

 I cambiamenti tra il 18º e il XIX secolo

 

Comte = fondatore della sociologia.

 

Studio della società come indagine basato su metodi rigorosi di verifica empirica delle interpretazioni.

 

Herbert Spencer e Karl Marx contribuirono alla nascita della sociologia.

 

Fine del settecento inizio ottocento avvengono tra fatti storici di capitale importanza: rivoluzione americana, rivoluzione francese, rivoluzione industriale.

 

In Europa una serie di cambiamenti modificarono il modo di vivere di gran parte della popolazione.


Un periodo di rivoluzioni

 

Ciò che accomuna queste tre trasformazioni è l’essere parte di un processo di razionalizzazione iniziato nell’età moderna con la rivoluzione scientifica.

 

La scienza si distingue, perché le sue teorie acquisiscono validità solo quando vengono confermati dagli esperimenti.

 

Alla scienza incomincia ad affiancarsi la tecnica.

 

TECNICA: applicazione per risolvere i problemi concreti della vita.

 

SCIENZA E TECNICA = carburante del processo di industrializzazione.

 

Grandi quantità di innovazioni tecnologiche rendono più semplice la fabbricazione il trasporto di manufatti.

 

Molti contadini diventano operai e sono costretti a trasferirsi nelle città che si espandono molto.

 

Cambiamenti radicali: uguaglianza di tutti cittadini di fronte allo Stato.


Verso una società nuova

Crollo del vecchio ordine sociale che aveva regnato in Europa per secoli.

Ordine fondato sull’importanza data i vincoli di parentela, legami verso la terra d’origine, ecc.

Ciascuno occupava una posizione stabilita.

Il crollo dell’ordine sociale tradizionale lasciava un vuoto in cui sorgevano grandissimi problemi pratici di organizzazione della società, legati alla povertà e allo sfruttamento, al disorientamento e all’alienazione.

L’importanza del problema era costituita soprattutto dal fatto che con l’industrializzazione il cambiamento era divenuto ormai una costante.


LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

 La scienza moderna

 

Alla base della rivoluzione industriale c’è la scienza moderna.

 

SCIENZA MODERNA: prodotto culturale di un contesto storico (europeo, al centro di profondi mutamenti economici e sociali).

 

Si afferma la civiltà urbana e mercantile e la vita non è più semplice e lineare.

 

Esiste un maggiore dinamismo che genera nuovi bisogni socialmente rilevanti.

 

Come migliorare i sistemi di calcolo per la gestione del denaro? Come dotarsi di città più belle sicure?

                                                                 ↓

 

Risposta a queste domande fertile collaborazione tra scienziati artigiani progressi enormi nella teoria e nella pratica.


Lo studio della natura

 

La natura è regolata da propri leggi non dalla mano divina o da poteri magici idee introdotta dalla scienza.

 

Galileo Galilei:

  • *1564 - 1642

  • Fenomeni naturali non possono essere spiegati sulla base della Bibbia degli scritti di Aristotele-solo per mezzo di un sapere basato sull’osservazione della natura e sulla ricerca delle leggi che la governano

  • La natura è una realtà oggettiva che funziona secondo leggi universali e non modificabili

  • Ciò che precede (la causa) è legata quanto segue (effetto) se assente il primo termine sarà assente anche il secondo e viceversa

Galileo Galilei - Wikipedia

 

La natura non opera a caso, è governata da leggi universali e costanti.

 

                                                                 ↓


Da questi principi è nata la scienza moderna.

 

La scienza della natura è un sapere matematico che si fonda sul calcolo e sulla misura.

 

La conoscenza intersoggettiva è accessibile a tutti e controllabile da tutti le leggi sono oggettive e universali.


Scienza e tecnologia

 

Si inizia a diffondere la fiducia negli effetti benefici della previsioni su base scientifica, della programmazione razionale dei rapporti di causa ed effetto, dalla composizione ben organizzata delle parti diverse di un unico ingranaggio.

 

TECNICA: introduzione di nuove macchine che consentono ai lavoratori di produrre molto di più rispetto a prima.


Le macchine a vapore

 

Prima della rivoluzione industriale la produzione dei beni era riservata all’artigianato.

 

Nell’ultimo ventennio del XVIII secolo il modo di produrre cambiò profondamente.

 

Applicazione della macchina a vapore nell’industria tessile avvenuta intorno al 1780.

 

Esigenza di concentrarsi in uno stesso luogo complessi industriali urbani.

 

Contadini lasciarono le campagne per trasferirsi in città e lavorano in fabbriche.

 

Operatori obbligati a compiere sempre le stesse operazioni.

 

Non vi è più lavoro creativo.

 

Prodotti sono tutti uguali.

 

Processo lavorativo standardizzato.

 

Processo di razionalizzazione per ridurre i costi di produzione dei beni e moltiplicare loro rendimento.

  MACCHINA A VAPORE


La divisione del lavoro

 

La materia prima inviata alla fabbrica è sottoposta all’azione delle macchine.

 

Ogni operaio si occupa di un aspetto dell’intero ciclo.

 

Il processo di differenziazione ha preso piede anche nel mondo del lavoro.

 

                                                                  ↓ 


Divisione del lavoro.

 

Compiendo azioni ripetitive si raggiunge un alto grado di destrezza.

 

Tempi di esecuzione diminuiti.

 

Produzione economica delle merci è più veloce ed efficiente, più semplice e ripetitiva.

 

La società stessa è l’unica grande macchina organizzata razionalmente.


Il proletariato urbano e la questione sociale

 

Spostamento del lavoro nelle fabbriche provoca il fenomeno dell’inurbamento.

 

Porzione sempre maggiore della popolazione si trasferisce nei centri urbani in condizioni povere.

 

Persone non hanno relazioni radicate: se è in difficoltà non sa a chi rivolgersi.

 

Nasce una nuova classe sociale proletariato urbano i loro interessi si scontrano con quelli dei proprietari delle fabbriche.

 

Industrializzazione produce problemi di convivenza di ordine sociale.

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