PEDAGOGIA - "Le idee pedagogiche" - appunti pagine del libro
LE IDEE PEDAGOGICHE
I capisaldi della pedagogia umanistica
Nuova concezione della natura e dell’esperienza → dalla ricerca scientifica condotta con il metodo sperimentale alla crescita dell’interesse nei confronti delle arti occulte (=nascoste).
Il “realismo“ politico → tendenza a slegare l’agire politico.
L’intellettuale umanistico si mostrò votato alla ricerca del vero e di ciò che ancora non si conosce → cultura umanistico-rinascimentale ha promosso un ideale di ricerca continua proiettata nel futuro.
Orientamento al futuro degli intellettuali dell’Umanesimo.
Autonomia del pensiero e dell’attività creativa → attività e autonomia sono i tratti salienti del “genio“ umano.
La scuola come centro di cultura letteraria di vita civile
Nuova concezione e organizzazione della scuola.
Umanesimo riconsiderò l’insieme degli insegnamenti e perseguì una scuola prevalentemente letteraria con un metodo adeguato e in vista delle finalità della vita civile.
Institutio oratoria di Quintiliano → opera che permise di cogliere in tutta la sua ampiezza la sapienza pedagogica degli antichi.
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Divenne un modello per i membri delle classi superiori.
Motivo di debolezza dell’umanesimo pedagogico → elitarismo.
Serietà degli studi orientò la riflessione sull’educazione anche nei secoli successivi.
Atteggiamento degli intellettuali umanistici → assunsero quel carattere di maestri che la classicità aveva attribuito ai grandi filosofi.
Tra il medioevo la modernità → passaggio da un sistema costituito dalle grandi università a un sistema fondato sull’organizzazione di moderni collegi di carattere residenziale.
Iniziative individuali di molti educatori → accolgono in casa loro giovani.
Nascono quindi i convitti umanistico → rinascimentali.
La trasformazione dell’università
Profonda trasformazione del sistema universitario.
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Moltiplicazione delle sedi universitarie → indica la crisi dell’egemonia delle poche università più antiche e prestigiose.
Una scuola a “tempo pieno“
Tensioni civili degli umanisti.
Intellettuali umanisti attenti al problema dell’organizzazione degli studi.
Strutture residenziali, dette “case“ per vivere in costante contatto con gli allievi.
Scuola umanistica:
un luogo in cui si vive 24 ore su 24
si vive per molti anni
il maestro promuove lo sviluppo morale dei giovani allievi
Nesso tra cultura e morale costituisce una caratteristica dell’umanesimo.
Il rispetto per gli allievi
Libertà degli allievi.
Umanisti reagirono contro lo studio con la fatica, le punizioni e la noia.
Valore educativo accordato ai giochi → una delle più grandi intuizioni della modernità pedagogica degli umanisti.
TRATTATI PEDAGOGICI E SCUOLE UMANISTICHE IN ITALIA
I primi umanisti
Le origini del movimento umanistico sono da rintracciare in Italia.
San Bernardino da Siena:
*1380 - 1444
predicatore
propone una visione dell’educazione mite e benevola
descrizione del rapporto tra genitori figli molto meno severa
Lo studio doveva servire alla vita e andava considerato non come una fatica, ma come un’occasione utile per migliorare la vita pratica e spirituale.
Insisteva sulla buona volontà e l’autodisciplina.
Pietro Paolo Vergerio:
*1370 - 1444
autore del primo trattato di indole pedagogica
enunciava i valori fondamentali della cultura
Cultura: ciò che rende l’uomo autenticamente libero e va perseguita.
Della cultura non fanno parte solo le discipline letterarie, ma anche quelle scientifiche.
Maffeo Vegio:
*1407 - 1458
esempio di equilibrio
Monica → raro talento pedagogico.
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Prototipo dell’educatore che sa aspettare che l’allievo maturi interiormente.
Dalle opere trattatistica emergono questi punti caratteristici:
l’educazione fa crescere interiormente il giovane
lo sviluppo personale segnato dall’armonia proporzionata tra intelligenza ed esercizio fisico
educare significa saper attendere e usare con moderazione l’autorità
le discipline più educative sono quelle che introducono alla lettura e alla riflessione
educazione letteraria non è mai disgiunta da quella etica e religiosa
il contesto al quale gli autori si rifanno generalmente quello dei ceti colti e aristocratici
Le scuole-convitto
I principi pedagogici di Guarino → compendiavano in una pratica educativa che non aveva soste in un convitto.
Sforzi e punizioni erano funzionali a uno sviluppo completo.
Il mezzo essenziale era un’atmosfera serena e non doveva mancare il gioco e lo svago.
La scuola di Vittorino da Feltre
Fondatore dei convitti rinascimentali → Vittorino da Feltre (*1378 ca. - 1446).
La sua scuola divenne famosa per la personalità ricca di saggezza e di umanità del suo animatore.
La sua scuola fu una delle poche che cercò di ampliare la cerchia di coloro che potevano accedere all’istruzione superiore.
Chiamata “Zoiosa“ (= “gioiosa“) → per la sua atmosfera.
Bellezza dell’espressione della cultura, del corpo e dello spirito.
Carattere giocoso → rivelato da quegli elementi essenziali.
Assunse maestri che diedero lezioni di canto e di lira.
Formazione culturale pensata a largo spettro.
Sosteneva che scienza e cultura risultano da svariate discipline.
Vittorino ha rappresentato il culmine dell’ideale educativo e ha realizzato una pedagogia che esprimeva l’ideale umanistico.
Nella sua scuola non si insegnava l’italiano a causa del culto delle lingue classiche.
L'elitarismo classicistico risultò l’elemento più debole e discutibile della proposta educativa umanistica.
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